Oggi in aula abbiamo ascoltato Jutta Urpilainen, la nuova Commissaria europea designata ai partenariati internazionali, alla quale ho avuto l’opportunità di porre due domande. Mi sono concentrato in particolare sullo strumento dei fondi fiduciari. Dietro la flessibilità di questo strumento si è nascosta un’opacità attraverso la quale risorse destinate allo sviluppo ed al contrasto alla povertà ed alle ragioni profonde delle migrazioni sono state dirottate sul controllo delle frontiere, senza alcuna garanzia per il rispetto dei diritti umani. Passa da lì, ad esempio, il finanziamento alla guardia costiera libica. Ho chiesto alla commissaria designata se riconosce che questo tipo di utilizzo dei fondi sia incompatibile con la missione del Parlamento, e se pensa che i parlamentari dovranno avere su questo un controllo diretto.