Car* tutt*,
nella settimana appena trascorsa siamo tornati a lavorare nella sede di Strasburgo, dove il Parlamento non si riuniva da prima della pandemia. In plenaria abbiamo discusso e votato su diverse questioni importanti.
Ho cominciato intervenendo in modo critico sull’ultima riunione del Consiglio europeo. Proprio perché sono un sostenitore totale dell’Europa, non posso non sottolineare i gravi errori che compie. Le occasioni che perde. Come sui vaccini e l’immigrazione. Qui il mio intervento.
E proprio sui vaccini il Parlamento ha approvato una risoluzione importante in cui, finalmente, si chiede di sostenere la deroga temporanea sui brevetti in sede WTO per migliorare l’accesso globale a vaccini e medicinali connessi al COVID-19. Un segnale chiarissimo dato al mondo. Ora le altre istituzioni europee e gli Stati membri devono agire di conseguenza.
Abbiamo anche discusso della condizione in cui si trovano a lavorare in Russia le organizzazioni della società civile, essenziali al funzionamento democratico di ogni società. Fra queste ci sono tre ONG tedesche, dichiarate “indesiderabili”, che stanno subendo restrizioni arbitrarie. Chiediamo con forza il rilascio di Andrei Pivovarov e che si metta fine ai procedimenti penali oggi aperti contro attivisti e difensori dei diritti umani. Qui il mio intervento.
Importante il voto del parlamento al Certificato Digitale Covid europeo, che consentirà dal 1° luglio di migliorare la libera circolazione dei cittadini UE per chi è stato vaccinato, per chi ha ottenuto un risultato negativo al tampone o per chi è recentemente guarito. Il Parlamento si è battuto per migliorare la proposta originaria della Commissione e con un duro negoziato siamo arrivati a un equilibrio che tiene insieme il miglioramento della libera circolazione con la doverosa prudenza nella salvaguardia della salute, sulla strada di un graduale ritorno alla normalità. Il Parlamento si è battuto anche perché lo strumento sia davvero disponibile per tutti, cosa possibile solo se vaccini e test sono effettivamente accessibili, e su questo dovremo vigilare in fase di applicazione.
Inoltre, dopo un lungo e faticoso negoziato con il Consiglio, abbiamo finalmente approvato il nuovo strumento finanziario per il vicinato, lo sviluppo e la cooperazione internazionale (NDICI – Global Europe), che promuove i valori, i principi e gli interessi dell’UE in tutto il mondo, con particolare riguardo agli obiettivi di sviluppo sostenibile, l’Agenda 2030 e l’accordo di Parigi. Avrà una dotazione di 79,5 miliardi di euro da qui al 2027 ed è una grande innovazione perché riconduce in un unico strumento tutti i mille rivoli delle diverse azioni della UE verso l’esterno. Siamo riusciti a ottenere il pieno diritto del Parlamento a vigilare sulla fase di attuazione di questi fondi; a evitare qualsiasi forma di condizionalità (voluta dal Consiglio) che legasse i fondi per lo sviluppo a impegni sul contenimento della migrazione; ad aumentare l’obiettivo per l’azione per il clima; e a obbligare a una valutazione ex-ante per quanto riguarda i diritti umani, l’accesso alle risorse naturali come la terra e gli standard sociali.
E ancora, abbiamo approvato il Fondo sociale europeo, il principale strumento finanziario per promuovere l’occupazione e l’inclusione sociale. Siamo riusciti a introdurvi la Garanzia per l’infanzia, un nuovo strumento della UE per combattere la povertà infantile e spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale, garantendo a tutti i bambini a rischio di povertà, esclusione sociale o altrimenti svantaggiati accesso gratuito o effettivo a servizi essenziali di qualità.
La Commissione occupazione e affari sociali ha presentato poi un’interrogazione orale su autismo e occupazione inclusiva (che potete leggere qui). Qui il mio intervento (che è stato ripreso anche da Per Noi Autistici).
Infine, vi segnalo il mio articolo su Domani su ciò che andrebbe fatto per insistere sulla liberazione di Patrick Zaki; quello su Huffington Post sul riconoscimento delle persone migranti che muoiono in mare, per il quale si batte l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, che insieme al Presidente del Consiglio comunale di Milano Lamberto Bertolé è stata anche protagonista della prima delle conversazioni sui diritti sociali, umani e civili che stiamo proponendo sulla mia pagina Facebook; e infine, qui il mio articolo sull’Espresso sull’assenza dei diritti umani nel dialogo fra il governo italiano e quello libico.
Le conversazioni sui Diritti Comuni sono proseguite ieri con Sumaya Abdel Qader a partire dal terribile femminicidio di Saman Abbas, e proseguiranno nelle prossime settimane.
Infine, vi aspetto il 18 giugno alle 17.30 a Milano insieme al sindaco Beppe Sala, al vicesegretario del PD Peppe Provenzano e a Cristina Tajani, assessora alle politiche del lavoro, per discutere di città a partire proprio dal libro di Cristina “Città prossime” appena uscito in libreria. Fino ad esaurimento dei posti disponibili (seguite le istruzioni per l’RSVP) ci vedremo finalmente di persona al Boccascena Cafè, altrimenti potrete seguire l’evento sulla mia pagina Facebook e su quelle di INnovareXINcludere e Casa Comune.
Un caro saluto,
Pierfrancesco Majorino