Il mio intervento in plenaria sulle rivelazioni inquietanti emerse dall’inchiesta sul “progetto Pegasus”. La sorveglianza condotta da diversi servizi segreti internazionali controlla decine di migliaia di giornalisti, attivisti dei diritti umani, oppositori politici e persino i vertici di molti governi. E non possiamo certo fidarci della ditta produttrice dello spyware, NSO, che sostiene di esaminare i propri clienti sulla base del loro rispetto per i diritti umani, visto che fra loro ci sono Azerbaigian, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, e tanto per restare in Europa, l’Ungheria.
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