Questa mattina in 175 parlamentari di 14 diversi parlamenti abbiamo inviato una lettera congiunta ai ministri degli Esteri e agli Ambasciatori presso il Consiglio dei diritti umani dell’Onu per chiedere l’istituzione di un meccanismo di monitoraggio dei diritti umani in Egitto in vista della prossima sessione del Consiglio dei diritti umani Onu nel marzo 2022. Questo meccanismo è reso necessario dalle eclatanti e sistematiche violazioni dei diritti umani in quel paese, comprese le detenzioni arbitrarie di dissidenti e attivisti, le sparizioni forzate, l’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e l’uso della tortura da parte delle autorità di polizia. L’Egitto è oggi il terzo paese al mondo per esecuzioni. È sbagliato e pericoloso continuare a considerarlo come un partner affidabile in affari e addirittura un riferimento per la sicurezza della regione e il controllo dei flussi migratori. Serve un netto cambio di atteggiamento che utilizzi tutte le leve a disposizione per allentare il livello di oppressione a cui è sottoposto oggi il popolo egiziano. Di seguito il testo della nostra lettera e l’elenco dei firmatari.
Lettera congiunta di parlamentari che sollecitano l’istituzione di un meccanismo di monitoraggio dei diritti umani in Egitto da parte delle Nazioni Unite
Gentili Ministri degli Esteri,
Gentili Ambasciatori presso il Consiglio dei diritti umani dell’ONU,
Noi sottoscritti parlamentari vi scriviamo per sollecitarvi ad assicurare l’istituzione di un meccanismo di monitoraggio dei diritti umani in Egitto da parte della Nazioni Unite, ed agire a tal fine in maniera risoluta in vista della prossima sessione del Consiglio dei diritti umani ONU nel marzo 2022.
Restiamo estremamente preoccupati per la continua incapacità da parte della comunità internazionale di intraprendere qualsiasi azione significativa per far fronte alla crisi dei diritti umani in Egitto. Tale atteggiamento, insieme al continuo sostegno al governo egiziano ed alla riluttanza perfino solo a denunciare i suoi abusi pervasivi, hanno solo rafforzato il senso di impunità delle autorità egiziane.
A partire dalla deposizione dell’ex presidente Mohamed Morsi nel 2013, le autorità egiziane hanno governato il Paese con il pugno di ferro, reprimendo in maniera sistematica e brutale ogni forma di dissenso e riducendo drasticamente lo spazio civico. Le autorità egiziane hanno detenuto arbitrariamente migliaia di dissidenti, tra i quali numerosi difensori dei diritti umani, giornalisti, avvocati, attivsti pacifici e politici di opposizione, come Ibrahim Metwally Hegazy, Zyad el-Elaimy, Ibrahim Ezz el-Din, Haytham Mohamdeen, Hoda Abdelmoneim, Abdel Nasser Salama, Abdel Moneim Aboul Fotouh, e Mohamed al-Baqer, oltre a molti altri. Molti di loro sono in detenzione preventiva con durata indefinita, oppure stanno scontando condanne pronunciate a seguito di processi palesemente ingiusti, spesso celebrati di fronte a corti militari o a tribunali di emergenza e non soggette ad appello. Chi viene rilasciato è soggetto a misure extragiudiziali abusive da parte di agenti dell’Agenzia per la sicurezza nazionale al fine di soffocare qualsiasi forma di attivismo.
Tutto ciò avviene in un contesto nel quale la tortura da parte di agenti della polizia e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza è dilagante, e che secondo il Comitato contro la torura dell’ONU e varie ONG costituirebbe una paratica sistematica nel Paese. Inoltre, le notoriamente squallide condizioni di detenzione in Egitto sono già costate la vita a molti, tra i quali l’ex presidente Morsi il regista Shady Habash. Le poche organizzazioni indipendenti sui diritti umani ancora in grado di operare in Egitto continuano le loro attività correndo grossi rischi; le loro attività sono fortemente limitate da una legge repressiva sulle ONG, oltre che da divieti di viaggio, congelamento dei beni e continue azioni di disturbo da parte delle agenzie di sicurezza ed altri attori istituzionali. Operando in un contesto di severe restrizioni ed intimidazioni, le organizzazioni locali ed internazionali continuano
a documentare un alto numero di abusi da parte delle autorità egiziane, tra i quali sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie di donne per “violazione della morale”, il processo di minori insieme ad adulti, il giro di vite sui membri della comunità LGBTI, e gli arresti e i procedimenti giudiziari nei confronti di membri delle minoranze religiose per blasfemia, solo per nominarne alcuni.
Inoltre, nel 2020 l’Egitto è diventato il terzo Paese al mondo per esecuzioni, con 107 casi registrati. Il trend trend è continuato nel 2021, con almeno 83 esecuzioni confermate, alcune delle quali comminate a seguito di processi palesemente ingiusti.
Nonostante la gravità della situazione, la comunità internazionale ha in larga parte limitato la sua reazione a rare, occasionali dichiarazioni di preoccupazione presso il Consiglio dei diritti umani ONU. Tali dichiarazioni iniziano spesso riconoscendo il ruolo dell’Egitto per la sicurezza e la stabilità regionale ed il controllo dei flussi migratori, interessi che i partner internazionali dell’Egittosembrano aver largamente privilegiato rispetto a – e probabilmente a spesa de – i diritti fondamentali delle persone nel Paese, in una falsa dicotomia tra stabilità e diritti umani che noi rigettiamo nella maniera più assoluta. Allo stesso modo, dichiarazioni pubbliche durante incontri e visite da parte di ufficiali di alto rango spesso esprimono apprezzamenti per il governo ad ogni costo.
Prendiamo atto di alcune modeste misure recentemente adottate o annunciate dalle autorit à egiziane; tuttavia, constatiamo con amarezza che tali misure sembrano essere tutt’al più un tentativo di stendere un velo sulla crisi dei diritti umani nel Paese, e difficilmente avranno un impatto significativo sulla stessa. La nuova “strategia nazionale sui diritti umani”, stesa in maniera non trasparente e senza consultazioni con organizzazioni indipendenti sui diritti umani, non affronta alcune tra le più gravi e preoccupanti violazioni dei diritti umani del passato o ancora in corso, come la detenzione prolungata e arbitraria di oppositori pacifici, le sparizioni forzate, e la tortura nei luoghi di detenzione, e non indica misure concrete affinché i responsabili siano chiamati a rispondere delle proprie azioni. Invece di fare ciò, la strategia punta il dito contro la mancanza di consapevolezza da parte del popolo egiziano, i partiti politici e la società civile per la crisi dei diritti umani.
Dopo la revoca dello stato di emergenza, il parlamento egiziano ha approvato una serie di norme che hanno esteso la giurisdizione delle corti militari sui civili ed hanno ulteriormente compromesso il diritto all’informazione, finendo di fatto per consolidare e rendere permanente lo stato di emergenza nel sistema legale egiziano. Inoltre, i tribunali di emergenza hanno condannato il parlamentare di opposizione ed avvocato sui diritti umani Zyad el-Elaimy, i giornalisti Hossam Moaness e Hisham Fouad, l’attivista Alaa Abdel Fattah, l’avvocato sui diritti umani Mohamed al-Baqer ed il blogger Mohamed “Oxygen” Ibrahim, e continuano ad avere giuridisizone sui casi loro affidati in precedenza, inclusi quelli di Patrick Zaki, Hoda Abdelmoneim, Abdel Moneim Aboul Fotouh e molti altri.
L’ultimo rilascio di massa di prigionieri per ridurre il sovraffolamento nelle carceri ha escluso moltissimi difensori dei diritti umani ed oppositori politici. Infine, benché il recente rilascio degli attivisti Ramy Shaath e Ramy Kamel sia uno sviluppo positivo, esso non deve distogliere l’attenzione dalle migliaia di priogionieri politici che restano arbitrariamente ed ingiustamente detenuti. Tuttavia, benché in larga parte cosmetici, questi recenti sviluppi dimostrano come le autorità egiziane siano sensibili alle pressioni da parte della comunità internazionale, in quanto fanno seguito ad una dichiarazione congiunta sull’Egitto nel marzo 2021 da parte della Finlandia a nome di un gruppo di Paesi presso il Consiglio dei diritti umani – sorprendentemente soltanto la seconda dichiarazione del genere da quando il presidente Abdel Fattah al-Sisi è salito il potere, nonostante i continui, diffusi e sistematici abusi da parte del suo governo. La dichiarazione precedente, nel 2014, non riuscì ad assicurare cambiamenti duraturi nella situazione dei diritti umani nel Paese, anche perché gli stati membri dell’ONU non vi fecero seguito. Un errore che non deve ripetersi.
La dichiarazione congiunta del marzo 2021 non dovrebbe restare un’azione una tantum. Vi esortiamo pertanto ad incrementare i vostri contatti diplomatici con i Paesi partner al fine di porre le basi nel Consiglio dei diritti umani ONU per l’istituzione, necessaria ormai da tempo, di un meccanismo di monitoraggio sull’Egitto, ed allo stesso tempo ad incrementare la pressione sulle autorità egiziane tramite le vostre relazioni bilaterali per far fronte alla crisi dei diritti umani in Egitto ed assicurare progressi significativi.
Cordiali saluti,
- Jan-Christoph Oetjen, European Parliament
- Marie Arena, European Parliament
- Pierfrancesco Majorino, European Parliament
- Hannah Neumann, European Parliament
- Soraya Rodriguez-Ramos, European Parliament
- Mounir Satouri, European Parliament
- Alviina Alametsä, European Parliament
- Abir Al-Sahlani, European Parliament
- Margrete Auken, European Parliament
- Clémentine Autain, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Christine Badertscher, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Pietro Bartolo, European Parliament
- Nicola Beer, European Parliament
- Tiziana Beghin, European Parliament
- Malik Ben Achour, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Brando Benifei, European Parliament
- Eva Biaudet, Parliament (Suomen eduskunta), Finland
- Benoit Biteau, European Parliament
- Malin Björk, European Parliament
- Laura Boldrini, Chamber of Deputies (Camera dei Deputati), Italy
- Manuel Bompard, European Parliament
- Dr. Helmut Brandstätter, National Council (Nationalrat), Austria
- Saskia Bricmont , European Parliament
- Anne Sophie Callesen, Parliament (Folketing), Denmark
- Damien Careme, European Parliament
- Fabio Massimo Castaldo, European Parliament
- Laura Castel i Fort, Senate (Senado), Spain
- Julie Chanson, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Annie Chapelier, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Christophe Clivaz, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Jeremy Corbyn MP, House of Commons, United Kingdom
- David Cormand, European Parliament
- Cécile Cornet, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Ignazio Corrao, European Parliament
- Mirella Cortès i Gès, Senate (Senado), Spain
- Andrea Cozzolino, European Parliament
- Barbara Creemers, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Brigitte Crottaz, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Ciarán Cuffe, European Parliament
- Rosa D’Amato, European Parliament
- Séverine de Laveleye, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Monique de Marco, Senate (Sénat), France
- Wouter De Vriendt, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Guillaume Defossé, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Gwendoline Delbos-Corfield, European Parliament
- Özlem Alev Demirel, European Parliament
- Frédérique Dumas, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Pascal Durand, European Parliament
- Kurt Egger, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Faika El-Nagashi, National Council (Nationalrat), Austria
- Janine Alm Ericson, Parliament (Riksdag), Sweden
- Adelina Escandell Grases, Senate (Senado), Spain
- Stefano Fassina, Chamber of Deputies (Camera dei Deputati), Italy
- Olivier Faure, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Jacques Fernique, Senate (Sénat), France
- Margaret Ferrier MP, House of Commons, United Kingdom
- Nicola Fratoianni, Chamber of Deputies (Camera dei Deputati), Italy
- Claudia Friedl, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Malte Gallée, European Parliament
- Claudia Gamon, European Parliament
- Balthasar Glättli , National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Andreas Glück, European Parliament
- Raphaël Glucksmann, European Parliament
- Antón Gómez-Reino, Congress of Deputies (Congreso de los Diputados), Spain
- Guillaume Gontard, Senate (Sénat), France
- Chiara Gribaudo, Chamber of Deputies (Camera dei Deputati), Italy
- Elisabetta Gualmini, European Parliament
- Francisco Guerreiro, European Parliament
- José Gusmão, European Parliament
- Jytte Guteland, European Parliament
- David Habib, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Svenja Hahn, European Parliament
- Thomas Hammarberg, Parliament (Riksdag), Sweden
- Lord Richard Harries, House of Lords, United Kingdom
- Satu Hassi, Parliament (Suomen eduskunta), Finland
- Heidi Hautala, European Parliament
- Hannes Heide, European Parliament
- Peter Heidt, Federal Parliament (Bundestag), Germany
- Inka Hopsu, Parliament (Suomen eduskunta), Finland
- Claire Hugon, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Sophie in ‘t Veld, European Parliament
- Yannick Jadot, European Parliament
- Gyde Jensen, Federal Parliament (Bundestag), Germany
- Dame Diana Johnson MP, House of Commons, United Kingdom
- Christian Juhl, Parliament (Folketing), Denmark
- Hubert Julien-Laferrière, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Kari Elisabeth Kaski, Parliament (Stortinget), Norway
- Moritz Körner, European Parliament
- Dietmar Köster, European Parliament
- Bastien Lachaud, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Aurore Lalucq, European Parliament
- Philippe Lamberts, European Parliament
- Katrin Langensiepen, European Parliament
- Paolo Lattanzio, Chamber of Deputies (Camera dei Deputati), Italy
- Pierre Laurent, Senate (Sénat), France
- Nicole Le Peih, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Ulrich Lechte, Federal Parliament (Bundestag), Germany
- Michael Georg Link, Federal Parliament (Bundestag), Germany
- Tony Lloyd MP, House of Commons, United Kingdom
- Max Lucks, Federal Parliament (Bundestag), Germany
- Kenny MacAskill MP, House of Commons, United Kingdom
- Erik Marquardt, European Parliament
- Jordi Martí Deulofeu, Senate (Senado), Spain
- María del Carmen Martínez Granados, Congress of Deputies (Congreso de los Diputados), Spain
- Lisa Mazzone, Council of States (Ständerat / Conseil des États / Consiglio degli Stati), Switzerland
- Jean François Mbaye, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Karen Melchior, European Parliament
- Anikó Merten, Federal Parliament (Bundestag), Germany
- Boris Mijatovic, Federal Parliament (Bundestag), Germany
- Fabian Molina, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Alessandra Moretti, European Parliament
- Simon Moutquin, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Ulrike Müller, European Parliament
- Sébastien Nadot, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Javier Nart, European Parliament
- Niklas Nienaß, European Parliament
- Danièle Obono, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Janina Ochojska, European Parliament
- Erasmo Palazzotto, Chamber of Deputies (Camera dei Deputati), Italy
- Piernicola Pedicini, European Parliament
- Giuseppina Picierno, European Parliament
- Kati Piri, House of Representatives (Tweede Kamer der Staten-Generaal), Netherlands
- Giuliano Pisapia , European Parliament
- Raymonde Poncet Monge, Senate (Sénat), France
- Katharina Prelicz-Huber, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Stefanie Prezioso, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Valentine Python, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Lia Quartapelle Procopio, Chamber of Deputies (Camera dei Deputati), Italy
- Samira Rafaela, European Parliament
- Josep Maria Reniu i Vilamala, Senate (Senado), Spain
- Diana Riba i Giner, European Parliament
- Manuela Ripa, European Parliament
- Caroline Roose, European Parliament
- Marta Rosique i Saltor, Congress of Deputies (Congreso de los Diputados), Spain
- Franziska Roth, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Fabien Roussel, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Josep Rufa Gracia, Senate (Senado), Spain
- Alessandro Ruotolo, Senate (Senato della Repubblica), Italy
- Regula Rytz, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Isabelle Santiago, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Andreas Schieder, European Parliament
- Meret Schneider, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Filippo Sensi, Chamber of Deputies (Camera dei Deputati), Italy
- Günther Sidl, European Parliament
- Sylvana Simons, House of Representatives (Tweede Kamer der Staten-Generaal), Netherlands
- Massimiliano Smeriglio, European Parliament
- Jordi Solé i Ferrando, European Parliament
- Carlo Sommaruga, Council of States (Ständerat / Conseil des États / Consiglio degli Stati), Switzerland
- Søren Søndergaard, Parliament (Folketing), Denmark
- Marianne Streiff-Feller, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Tineke Strik, European Parliament
- Håkan Svenneling, Parliament (Riksdag), Sweden
- Sophie Taillé-Polian, Senate (Sénat), France
- Marc Tarabella, European Parliament
- Marie Toussaint, European Parliament
- Ioan Dragoș Tudorache, European Parliament
- Erkki Tuomioja, Parliament (Suomen eduskunta) , Finland
- Andreas Sjalg Unneland, Parliament (Stortinget), Norway
- Miguel Urbán Crespo, European Parliament
- Ernest Urtasun, European Parliament
- Olivier Vajda, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Els Van Hoof, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Céline Vara, Council of States (Ständerat / Conseil des États / Consiglio degli Stati), Switzerland
- Hilde Vautmans, European Parliament
- Cédric Villani, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Idoia Villanueva Ruiz, European Parliament
- Nikolaj Villumsen, European Parliament
- Bettina Vollath, European Parliament
- Guillaume Vuilletet, National Assembly (Assemblée nationale), France
- Thomas Waitz, European Parliament
- Nicolas Walder, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Felix Wettstein, National Council (Nationalrat / Conseil national / Consiglio nazionale), Switzerland
- Baroness Janet Whitaker, House of Lords, United Kingdom
- Evita Willaert, Chamber of Deputies (Kamer van Volksvertegenwoordigers / Chambre des représentants), Belgium
- Salima Yenbou, European Parliament