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Abbiamo presentato, come gruppo regionale del Partito Democratico, le firme a sostegno della legge di iniziativa popolare di riforma della sanità lombarda.

Sono le prime diciassettemila, una parte delle circa centomila raccolte da febbraio ad oggi, che sono poi state depositate presso gli uffici regionali (ne sono sufficienti cinquemila per rendere valida la proposta di legge di iniziativa popolare).

Il progetto di legge di iniziativa popolare fu presentato dal Pd il 23 febbraio scorso durante la prima conferenza regionale sulla sanità, dal titolo “La Salute è un diritto”, alla presenza della segretaria nazionale Elly Schlein, che nei mesi successivi avrebbe poi presenziato anche ad un banchetto di raccolta firme a Milano, in piazza San Carlo.

La proposta regionale del Pd va nella stessa direzione del disegno di legge del Pd nazionale, presentato in Parlamento, per portare il finanziamento della sanità al 7,5% del Pil.

In dettaglio il progetto di legge regionale, composto da due articoli, è una modifica della legge regionale n. 33 del 2009, come ritoccata dalle riforme Maroni del 2015 e Fontana-Moratti del 2021.

L’intento è quello di riscrivere i principi, togliendo l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata e obbligando la Regione a fare programmazione e a governare l’offerta fornita dagli operatori privati, indirizzandoli verso le prestazioni maggiormente necessarie. Quattro i principi che vengono introdotti: universalità del servizio, centralità della prevenzione, priorità dei servizi territoriali, governo pubblico degli erogatori.

Vogliamo dire basta alle liste d’attesa che fanno arricchire alcuni e lasciano nello sconforto tanti lombardi. Vogliamo risposte chiare e nette. Questa è una proposta di legge di iniziativa popolare e come tale dovrà essere discussa e votata in consiglio regionale. I punti principali sono il superamento dell’equivalenza fra pubblico e privato, il rilancio della medicina territoriale e il sostegno alla prevenzione, spesso dimenticata dalla giunta regionale. Chiediamo, inoltre, che entri subito in funzione il Centro unico di prenotazione (Cup) per contrastare la vergogna delle liste d’attesa.

Puoi vedere qui la mia dichiarazione 

Il progetto di legge

 

Pierfrancesco Majorino