Prevenzione, riduzione del danno, recupero, riabilitazione in una nuova sanità territoriale.
Questi i temi al centro del convegno dal titolo “Dipendenze, il danno da ridurre”, che abbiamo organizzato venerdì 15 novembre al Pirellone. Oltre ai consiglieri regionali sono intervenuti numerosi esperti e operatori del settore.
Un momento di riflessione e di confronto importante, su temi che purtroppo sono troppo spesso ignorati o sottovalutati.
“Una riflessione- ha affermato Roberta Vallacchi, promotrice dell’evento- che non può che partire dalle legge regionale sulle dipendenze del 2020 che, anche per il blocco determinato dalla pandemia, non ha trovato ancora piena applicazione e oggi richiede una verifica. Il nostro obiettivo e formulare proposte che aiutino nell’attuazione della legge, nella consapevolezza che il mondo delle dipendenze è cambiato rispetto agli anni ’70, quando sono nati i servizi per la diffusione dell’eroina. Oggi la società è sempre più individualista, porta facilmente all’isolamento. In questo contesto aumenta il numero delle persone più fragili, che vivono un forte disagio, che può più facilmente portare ad imboccare la strada della dipendenza”.
Solo nel 2023 ai servizi ambulatoriali sono approdati 10712 nuovi utenti, in maggioranza uomini (82%).
“Per combatterle- ha continuato Vallacchi- è necessaria la piena collaborazione fra pubblico, privato sociale, terzo settore, operatori ed enti pubblici. Innanzitutto serve puntare alla prevenzione soprattutto per i giovani, tra i quali le dipendenze sono in forte aumento. Per loro occorre rivedere i servizi nel loro complesso e il sistema delle comunità di recupero. Gli attuali servizi non si mostrano adeguati a prender in carico le nuove generazioni”.
Basti pensare, che secondo i dati del Ceal (Coordinamento enti autorizzati e accreditati lombardi) sulle 46 mila persone prese in carico dai servizi ambulatoriali in Lombardia nel 2023 solo il 10% ha meno di 25 anni, il 18% è tra i 25 e i 34 anni, il 25 % tra i 34 e i 44. Mentre quasi la metà, il 47%, è over 45.
Tra gli under 24 preoccupa la diffusione della cocaina che è usata dal 19% degli utenti presi in carico dai servizi ambulatoriali, anche se le sostanze più diffuse (48,2%) restano i cannabinoidi. La cocaina è la sostanza più diffusa anche tra i 25 e i 44 anni (41%), seguita dagli oppioidi (tra il 19,4% e il 22,6%), mentre tra gli over 45 la dipendenza più diffusa è l’alcol.
Ancora residuale la quota di giocatori d’azzardo patologici in carico ai servizi. Sono solo il 2,6% tra gli under 24, e il 6,4% tra gli over 45.
Gravissima resta la carenza di personale che secondo la Relazione parlamentare del 2023in Lombardia conta 1035 operatori, di cui solo 730 a tempo pieno, mentre nel 2006 erano 1250 a fronte di un numero di pazienti più basso di oggi (27 mila).
Di fronte a questo quadro la giunta regionale, la politica, non può girarsi dall’altra parte. Deve intervenire nella lotta alle dipendenze. Servono più risorse, più servizi, serve essere presenti nei luoghi dove si incontrano i ragazzi per avvicinarli, dire loro a chi rivolgersi per trovare aiuto. In Regione ci deve essere un radicale cambio di passo.