Chiediamo alla giunta regionale lombarda di uscire dall’ambiguità allucinante in cui si é infilata.
Da una parte la destra, Giunta in testa, ha bocciato la legge regionale sul fine vita, dall’altra Bertolaso è intervenuto surrettiziamente, un po’ nell’ombra, per autorizzare una pratica di suicidio assistito.
Poi non si presentano in Aula.
Siamo davanti a un pasticcio pazzesco su un tema drammatico e delicato. Un tema che tocca centinaia di persone in sofferenza. La destra si assuma le proprie responsabilità. Noi siamo qui per chiedere una proposta di legge da mandare al Parlamento, perché’ ci sia finalmente una legge nazionale.
Da una parte Bertolaso che afferma di aver agito correttamente, dall’altra Fratelli d’Italia che chiede conto di quanto successo.
Ma Bertolaso non si presenta in aula e Fontana dice che si deve intervenire sulla legge quando solo poche settimane fa la sua maggioranza ha votato contro ogni tipo di intervento e regolamento sul tema.
Conoscete la storia di Serena (nome di fantasia), milanese di 50 anni, che da più di 30 conviveva con la sclerosi multipla progressiva. Come raccontato nei giorni scorsi, alla metà di gennaio Serena ha avuto accesso al fine vita secondo i criteri stabiliti dalla Corte costituzionale con la sentenza 242 del 2019. L’ok dell’assessorato al Welfare — il farmaco è stato fornito, dopo un iter di 9 mesi, da un ospedale pubblico — ha però creato una spaccatura ai vertici di Palazzo Lombardia. Lunedì scorso, durante la riunione di giunta, Fratelli d’Italia è tornato all’attacco. In particolare, l’assessore alla Sicurezza Romano La Russa ha accusato Bertolaso di aver deciso senza un mandato politico del partito di maggioranza e senza rispettare l’opinione del Consiglio, che a novembre ha bocciato la proposta di legge sul fine vita ritenendola un tema nazionale.
Da parte sua, Bertolaso ha ricordato che l’aula non si è espressa nel merito, ma solo sulla competenza di una legge in materia. E ha paventato il rischio di una denuncia per omissione d’atti d’ufficio se non avesse preso una decisione. Emblematico, poi, il breve video pubblicato sui social. Pochi istanti in cui Sergio Marchionne, ex manager Fiat, afferma che «un vero leader deve decidere da solo». Una risposta indiretta agli assessori di Fdi che pestano i piedi per non essere stati consultati.