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Calpestare le regole della democrazia è un atto di violenza.

Ed è ciò che la destra fa ormai sistematicamente in Consiglio regionale, piegando norme e regolamenti pur di imporre la propria agenda politica: un’agenda fatta di favori, pacche sulle spalle e mance a lobby, gruppi di interesse e amministrazioni amiche, in cambio di un pugno di voti.

La destra si chiude nel palazzo e dimentica la realtà là fuori, di cui è responsabile: le 23mila case popolari sfitte, le liste d’attesa infinite che ogni giorno tengono in ostaggio i cittadini lombardi, il trasporto pubblico locale abbandonato a sé stesso.

Allora è nostro dovere intervenire.

Così è stato ieri, quando abbiamo occupato la presidenza del Consiglio, dopo l’ennesima e sfacciata violazione del regolamento dell’aula da parte della destra, decisa a far passare un provvedimento che sblocca la caccia in alcune aree della Lombardia.

Ci è costata l’espulsione dall’aula. Un prezzo alto per un gesto forte, che siamo pronti a ripetere ogni volta che sarà necessario. Perché il messaggio dev’essere chiaro: noi non ci stiamo. Non ci possono zittire.

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Pierfrancesco Majorino