Oramai quasi tre anni fa in Lombardia le forze alternative alla destra si presentarono divise con due candidati alla Presidenza della Regione (il sottoscritto e Letizia Moratti, che poche settimane dopo tornò in Forza Italia) e poi tanta tensione e conflitti tra tutte-i e il risultato che conosciamo.
In questi anni abbiamo lavorato bene insieme per affinare proposte comuni e fare opposizione in modo unitario.
Le differenze ovviamente esistono (e non serve negarle) ma sono moltissimi i punti di vista condivisi.
Domani in consiglio regionale si avvia la trattazione del Bilancio di Regione Lombardia. E a fronte di quell’autentica sciagura che è la politica – triste, piccina e incattivita- della Giunta Fontana abbiamo presentato un’altra idea di futuro.
Quella di chi vuole una Lombardia GIUSTA.
Le nostre proposte parlano di fondo sostegno all’affitto, case vuote da recuperare, azioni per il salario minimo regionale – e una politica complessiva sulla questione salariale e il lavoro in grado di coinvolgere sindacati e imprese -, interventi sui terreni della competitività regionale e per il diritto allo studio, la transizione ecologica, il trasporto pubblico, le politiche sociali, la cultura e tanto altro.
E ancora: la sicurezza urbana, le imprese agricole, il commercio.
E poi, ovviamente, il diritto alla salute.
Un laboratorio che guarda al presente e, appunto, al futuro.
In Regione serve un cambio deciso, servono politiche per rendere la Lombardia finalmente giusta. Lo sostengono tutte le opposizioni in Consiglio regionale – Pd, M5S, AVS, Patto Civico e Italia Viva – che insieme hanno presentato a Palazzo Pirelli le proprie critiche e proposte al bilancio preventivo 2026-28 che sarà discusso da domani a giovedì in Consiglio regionale. Sono 6.700 gli emendamenti dell’opposizione e servono a cambiare un documento che non affronta davvero i problemi della vita dei lombardi: il lavoro, la sanità, il welfare, la crisi ambientale e climatica e tanto altro.
La giunta Fontana sta gestendo malissimo i soldi dei Lombardi. Il bilancio regionale che discutiamo è un bilancio fondato sul nulla. Non si mettono fondi, anzi non si usano nemmeno i fondi sulla sicurezza sul lavoro già stanziati, che rimangono lì senza essere impiegati, e si mettono risorse invece per pagare la comunicazione e la propaganda della giunta Fontana. Io credo sia molto grave. Le opposizioni insieme si battono per cambiare radicalmente. In particolare, chiediamo un fondo per il sostegno all’affitto, di affrontare il tema del recupero delle 23.000 case popolari Aler vuote presenti in Regione Lombardia, di rimettere al centro il diritto alla salute. Basta con il ricatto, “volete farvi curare? Pagate”. E poi il tema dei salari, i cittadini Lombardi hanno stipendi che sono rimasti al palo e Regione Lombardia non fa niente, per questo diamo battaglia”.
Molti cittadini non sanno rispondere a una semplice domanda, “la Regione che cosa fa”? Ecco che cosa fa: spende venticinque milioni di euro per la propaganda ma non trova tre milioni di euro per la sicurezza sul lavoro. Sì a influencer e tiktoker, no ai lavoratori che rischiano la salute, se non la vita. È la Regione guidata dalla destra, che si appresta all’ennesimo bilancio di previsione, in aula da martedì 16 dicembre, privo di visione e ingessato dalle tante spese della cosiddetta “legge mancia”.
Un bilancio che le forze di opposizione – Partito democratico, Movimento cinque stelle, Alleanza verdi e sinistra, Patto civico e Italia viva – ritengono reticente e incapace di affrontare le priorità dei cittadini: lavoro, salute, qualità della vita prima di tutto.
Sono circa centocinquanta i milioni di euro che secondo le forze progressiste vanno tagliati di netto e riorientati su altre priorità: i venticinque milioni destinati alla comunicazione e 120 relativi ai treni a idrogeno della linea Brescia Iseo Edolo, di cui 96 per l’acquisto di ulteriori otto treni e 25 di costi di esercizio annui. L’operazione, chiamata H2iseO, è estremamente costosa, non migliora il servizio laddove, invece, ci sarebbe davvero bisogno di aumentare le corse, e soprattutto avviene mentre i treni a idrogeno messi in servizio negli anni scorsi in altri Paesi europei vengono abbandonati e sostituiti. Addirittura, la casa produttrice dei treni acquistati da FNM, la multinazionale Alstom, ha deciso pochi giorni fa di dismettere il ramo d’azienda che li produce. Quei soldi possono e devono essere usati meglio.
Ci sono molti impegni già strappati dalle opposizioni nelle scorse sedute di bilancio che non sono ancora stati tradotti in realtà: vanno dalla realizzazione del fondo per le famiglie delle vittime sul lavoro alla messa in sicurezza delle strade da e per la fauna selvatica, dall’esenzione dal pagamento del ticket per le persone affette da fibromialgia al sostegno dell’orientamento alla formazione STEM e alla formazione finanziaria nelle scuole, per fare solo alcuni esempi. Non vengono riproposti, la Regione li deve mettere in atto.
LE PROPOSTE DELLE FORZE PROGRESSISTE PER UNA LOMBARDIA GIUSTA
La prima competenza della Regione è la sanità, ma le cose in Lombardia non stanno andando bene. I fatti del San Raffaele della settimana scorsa descrivono meglio di qualunque altra cosa lo scivolamento verso la privatizzazione. Poi ci sono le classifiche del ministero, che certificano il peggioramento della sanità lombarda rispetto alle altre Regioni italiane. Infine ci sono gli interminabili tempi di attesa e il ricatto sottinteso: vuoi farti curare? Paga!
Le opposizioni unite chiedono una seduta straordinaria del Consiglio regionale da tenersi prima possibile per ridiscutere l’organizzazione della sanità in Lombardia.
Inoltre, devono essere realizzate tutte le case di comunità, comprese quelle escluse dai fondi PNRR, perché 74 su 216 non sono nemmeno aperte e il 94% non ha tutti i servizi minimi necessari; devono essere reperiti fondi per abbattere le liste d’attesa anche per le prestazioni aggiuntive, non previste nel piano nazionale; va risolta una volta per tutte la questione delle multe alle persone che in buona fede, non sapendo di avere perso i requisiti, non hanno pagato i ticket per visite o esami diagnostici. Il problema della mancanza di infermieri è diventato ineludibile: ne vanno formati di più, ma vanno incentivati anche sul piano economico, così da rendere più attrattiva la professione per i futuri infermieri, ma anche per quelli che attualmente lavorano nel nostro servizio sanitario nazionale con stipendi ben al di sotto della media europea e che rischiamo di perdere in favore di altri Paesi. Occorre istituire un voucher individuale a valore crescente per gli studenti che hanno superato l’esame di tirocinio del primo, del secondo e del terzo anno del corso di laurea triennale in infermieristica. Anche i medici di medicina generale, inoltre, vanno incentivati concretamente a restare nella sanità pubblica lombarda.
Va poi effettuato un attento monitoraggio dell’intramoenia con conseguente riequilibrio e va aumentata l’offerta di prestazioni sanitarie per ridurre davvero le liste d’attesa. Per contrastare la povertà sanitaria va alzato il tetto ISEE per le esenzioni regionali sul ticket.
Infine, occorre un’operazione trasparenza di Regione Lombardia, rendendo accessibili dati aggiornati, completi e facilmente consultabili su tutte le prestazioni della sanità lombarda.
Casa
Il sostanziale azzeramento del fondo sostegno affitti da parte del Governo Meloni ha lasciato tante famiglie in situazione di difficoltà. La Regione deve creare un fondo affitti regionale, come ha fatto già l’Emilia-Romagna, stanziando 30 milioni per il 2026 e altrettanti per gli anni a seguire e deve chiedere al Governo di ripristinare il fondo nazionale. La Regione deve, inoltre, risolvere lo scandalo dei 38mila alloggi pubblici sfitti, di cui 23mila di proprietà della Regione attraverso le Aler. Molti comuni piccoli e medi hanno case vuote ma non hanno capacità e risorse per recuperarle per la riassegnazione: vanno aiutati a farlo.
Disabilità e accessibilità
La Legge Regionale sulla Vita Indipendente delle persone con disabilità deve essere pienamente attuata, destinandole fondi adeguati e non limitandosi agli attuali scarsissimi stanziamenti del tutto insufficienti a garantire diritti fondamentali, quali quello all’autonomia abitativa o all’assistente personale.
Occorre poi un investimento assai più significativo, organico e sistematico sull’accessibilità, a maggior ragione nell’anno in cui la Lombardia si accinge a ospitare le Olimpiadi e le Paralimpiadi. È un tema che va affrontato in ogni settore: vanno abbattute le barriere architettoniche, sensoriali, comunicative nelle scuole, nelle case Erp, nei teatri e sale da concerto, nelle stazioni ferroviarie e per il trasporto pubblico locale, nei centri antiviolenza. Serve un fondo universale per l’accessibilità e serve un grande Piano Regionale, perché l’inaccessibilità degli spazi e dei servizi costituisce una discriminazione gravissima che impedisce a migliaia di cittadini e cittadine lombarde con disabilità di esercitare diritti umani, come quello alla mobilità, alla cultura, all’istruzione.
Welfare
La genitorialità va tutelata: grazie alle opposizioni è stato istituito in Lombardia il servizio dell’ostetrica a domicilio, ora in sperimentazione solo in alcune province, in dieci asst su 27. Il progetto va esteso a tutta la Lombardia, lo stanziamento va aumentato di conseguenza.
Per fare fronte alla povertà energetica occorre un fondo ad hoc per l’abbattimento delle bollette, e in generale vanno introdotti sostegni per la cura e l’assistenza delle persone fragili in difficoltà economiche.
In Lombardia si stimano oltre 190.000 persone affette e da Alzheimer o altre forme di demenza. Un numero destinato a crescere con l’invecchiamento della popolazione. Occorre, dunque, investire subito nel rafforzamento della rete dei Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD), integrandoli con servizi di telemedicina specifici per questa tipologia di patologia e con un sistema di formazione capillare degli operatori sanitari anche di base, affinché siano in grado di cogliere tempestivamente i primi sintomi, consentendo una diagnosi precoce.
Le cure dentali in Lombardia sono garantite solo dai privati, a costi che non tutti possono affrontare serenamente. Va garantito l’accesso equo e uniforme alle cure dentali, assicurando la gratuità degli apparecchi ortodontici per tutti i minori fino ai 14 anni e garantendo la gratuità delle prestazioni odontoiatriche agli ultrasessantacinquenni in condizioni di difficoltà economica.
Il welfare e la tutela della salute includono anche il contrasto alle infezioni sessualmente trasmesse, che in Lombardia mostrano un andamento preoccupante, soprattutto tra i giovani, e diseguaglianze nella prevenzione e nell’accesso ai percorsi di cura. Preoccupa inoltre la situazione delle Case alloggio AIDS, le cui rette non sono più adeguate ai costi di gestione, mettendo a rischio la continuità di strutture essenziali in una Regione che registra la più alta presenza di persone con AIDS.
Violenza di genere
La violenza di genere è una drammatica realtà, le donne maltrattate vanno aiutate a ritrovare la propria libertà. Per questa ragione va Integrato a livello regionale il fondo nazionale per il Reddito di Libertà, al fine di ampliarne la platea delle beneficiarie e garantire continuità al sostegno economico alle donne vittime di violenza. Va inoltre rafforzata la rete dei Centri Antiviolenza e dei Consultori Familiari, incrementando numero di sedi e personale multidisciplinare, così da garantire un presidio diffuso, qualificato e tempestivo nella presa in carico delle donne vittima di violenza e delle donne colpite da disturbi psicologici e psichiatrici, con particolare attenzione al periodo perinatale.
Sicurezza urbana
Basta propaganda sulla sicurezza, serve concretezza. Servono risorse certe per le assunzioni e la formazione di nuovi agenti di polizia locale e per la collaborazione tra comuni diversi. Per le dotazioni informatiche e tecnologiche. La Regione deve anche chiedere al Governo di potenziare gli organici delle forze di polizia sul territorio lombardo.
Inoltre, la Regione deve sostenere in modo stabile – e non più frammentario – i Comuni che intendono potenziare la presenza serale e notturna della Polizia Locale, offrendo così un’opportunità concreta agli enti locali – specie di piccole dimensioni – che, altrimenti, non potrebbero coprire i costi di personale e organizzativi con le sole risorse comunali.
I troppi casi di cronaca nera nelle stazioni ferroviarie lombarde devono essere affrontati attraverso interventi mirati oltre che investimenti su Trenord per la vigilanza sulle tratte più a rischio.
Legalità
Oltre alla sicurezza nelle città, nelle stazioni e a bordo treno, Regione Lombardia deve mettere in atto misure volte a contrastare il gioco d’azzardo, autentica piaga per milioni di cittadini.
Legalità, inoltre, è anche contrasto ai reati ambientali, attraverso il principio del chi inquina paga, da promuovere attraverso il controllo dei corsi d’acqua lombardi mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Carcere
Per le persone detenute è necessario rafforzare gli interventi di assistenza e di accompagnamento sociale, garantendo percorsi di autonomia nel rientro in società. Inoltre, occorre potenziare con misure dedicate gli interventi per i minori ristretti nell’IPM Beccaria, favorendo la presa in carico da parte dei servizi territoriali.
Ambiente, territorio, clima
Qualità dell’aria, contrasto al cambiamento climatico, comunità energetiche e prevenzione dei danni da eventi meteo estremi devono essere priorità concrete per la Lombardia, sostenute da scelte di bilancio coerenti.
Serve rendere davvero operativa la legge regionale sul clima, rifinanziando i patti territoriali e accompagnando Comuni e territori nell’attuazione delle politiche ambientali.
È necessario rafforzare ARPA Lombardia, garantendo risorse stabili per il monitoraggio e il supporto tecnico agli enti locali.
Sulle comunità energetiche, la Regione può fare di più affiancando risorse proprie ai fondi nazionali ed europei e semplificando le procedure.
Infine, occorre spostare l’asse dagli interventi emergenziali alla prevenzione, investendo in modo strutturale sulla sicurezza del territorio e sull’adattamento climatico.
Una scelta di visione: meno emergenze, più prevenzione, più investimenti utili ai territori.
Trasporto pubblico
Il trasporto pubblico locale va sostenuto e incentivato. Oggi le agenzie, gli enti che governano e sostengono il servizio, sono in grave difficoltà. La Regione deve garantire risorse adeguate, destinando dal proprio bilancio 218 milioni per ognuna delle prossime tre annualità. Particolare attenzione va posta per lo sviluppo del servizio nelle aree montane e negli ambiti a domanda debole.
I giovani fino a 25 anni devono poter godere di una tariffazione agevolata per gli abbonamenti regionali. In base alla fascia ISEE: da una sensibile riduzione fino alla completa gratuità.
Diritto allo studio e università
Solo per coprire la spesa per le attuali borse di studio, a causa delle mancanze della Regione, gli atenei lombardi devono impiegare 47 milioni di euro di risorse proprie. Questo non è giusto e non è lungimirante. Il diritto allo studio va sostenuto e alle università vanno garantite le risorse per le borse di studio e, altra voce importante, per le spese di gestione che consentono agli atenei di erogare servizi essenziali come mense e residenze studentesche a prezzi calmierati.
Distretti del commercio
Il tessuto commerciale va preservato e lo strumento dei distretti del commercio è prezioso. Occorre riproporre il bando ed aumentarne la dotazione.
Questione salariale
Va costituito un tavolo di confronto tra le rappresentanze sindacali più rappresentative, gli enti pubblici e le associazioni datoriali al fine di definire un Accordo quadro regionale per la contrattazione territoriale e aziendale che favorisca il lavoro a tempo indeterminato, il superamento della pratica del part-time involontario, una retribuzione dignitosa capace di difendere il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori. Occorrono benefici e servizi per migliorare la qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori, come voucher per l’abitare, integrazioni economiche in occasione di congedi parentali, misure di conciliazione vita/lavoro, assistenza sanitaria integrativa, previdenza complementare.
Va istituito un fondo per il sostegno alla contrattazione territoriale e aziendale per superare gli specifici divari territoriali e sostenere gli obiettivi dell’accordo quadro regionale.
Inoltre, in tutti gli appalti pubblici di Regione Lombardia, delle società partecipate e degli enti strumentali, va garantito un trattamento economico minimo inderogabile, salvo restando i trattamenti di miglior favore.
Misure specifiche vanno introdotte per sostenere lo smart working.
Sostegno alle imprese
I dazi imposti da Trump all’Unione europea sono un grave problema per le imprese lombarde. La Regione non perda altro tempo e adotti un piano regionale e un fondo straordinario di sostegno delle imprese lombarde esportatrici, in modo particolare per il settore manifatturiero e della filiera agroalimentare.
Vanno, inoltre, sostenute le filiere lombarde del Made in Italy prevedendo interventi di supporto alla competitività e alla sostenibilità delle imprese attraverso contributi per rafforzare la componente progettuale, creativa e di ricerca interna. Vanno sviluppati interventi mirati per la costituzione di reti di impresa e per l’accorciamento della filiera. Vanno previsti incentivi economici per per gli enti di formazione per i percorsi mirati ai settori del Made in Italy più presenti sul territorio lombardo.
Occorre pianificare e finanziare investimenti territoriali, istituire centri di competenza regionali e garantire risorse stabili per infrastrutture, sviluppo sostenibile e welfare locale.
Gaza
La nascita dell’intergruppo bipartisan in Consiglio regionale ha portato nella scorsa seduta di bilancio allo stanziamento di centomila euro a supporto dei progetti di sostegno della popolazione palestinese, duramente colpita dalla guerra. Le forze di opposizione, unitamente a tutto l’intergruppo, chiedono di confermare quello stanziamento e di integrarlo per il 2026, per una cifra complessiva di 300mila euro.
Su queste proposte le opposizioni hanno presentato in tutto 6.700 emendamenti e 150 ordini del giorno. Se non ci sarà apertura da parte della destra, sarà ostruzionismo.
FOTO CONFERENZA STAMPA BILANCIO
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