Il sottosegretario al Ministero degli Interni Nicola Molteni annuncia un secondo CPR a Milano e attacca il Sindaco Beppe Sala dicendo che deve spiegare la sua posizione sui rimpatri.
È uno straordinario stravolgimento della realtà perché è proprio il disastroso sottosegretario leghista che deve spiegare come mai venga annunciato il raddoppio del CPR quando quello di via Corelli è già operativo, capiente, con posti liberi, sottoutilizzato e semmai segnato da inchieste significative.
La verità è che dire che ‘grazie ai CPR si realizzano i rimpatri’ significa prendere in giro le persone.
Le parole del Sindaco di Milano sono serie e di buonsenso e volte a ricercare soluzioni di fronte a un problema che il governo non sta gestendo se non con la bieca propaganda. Così il risultato è evidente: si rinchiudono nei CPR persone che poi si scopre non debbano nemmeno essere espulse e non si rimpatriano i soggetti da rimpatriare.
Il CPR di via Corelli in questo momento è assolutamente sottoutilizzato, ha il 25% di posti letto vuoti. Quindi si sta dicendo ‘raddopiamolo’ ma in realtà non si utilizza quello che c’è.
E c’è una ragione: è scarsamente funzionale alla questione dei rimpatri.
Ma non solo: credo che il CPR sia totalmente inutile e dannoso sul piano dei diritti umani. Penso che le esperienze di questi mesi lo dicano chiaramente.
Inumano, dannoso, inutile.
Perché i CPR, con nomi diversi, ci sono da 23 anni e i rimpatri non si fanno perché mancano gli accordi bilaterali. In attesa degli accordi con i Paesi di origine puoi mettere le persone dove vuoi ma non fai i rimpatri.