Qualche riflessione sparsa su questa tornata elettorale.
Il risultato del Partito Democratico è davvero straordinario.
Certo è merito del grande gioco di squadra e delle candidate e dei candidati.
Ma diciamo subito che è innanzitutto l’affermazione della leadership e della forza di Elly Schlein.
Tanti soloni l’hanno trattata – e bistrattata- da ragazzina.
Invece è la leader di cui avevamo bisogno per resistere e lottare.
Perché in un mondo dove la destra estrema – e l’Italia non fa eccezione – va avanti e si sente così potente il vento del nazionalismo si tratta, appunto, di resistere e lottare.
E di farlo consumando suole e parlando il linguaggio della concretezza. Salario, sanità pubblica, diritti civili e sociali. Abbiamo cominciato e ora dobbiamo andare avanti – e in Europa il PD sarà la prima delegazione nel gruppo S&D.
Tantissima gente non va a votare. Un’onda notevole. Di sfiducia e disincanto. Il primo terreno obbligato da cui partire. Combattivi e sorridenti. Sapendo che il messaggio della destra è potente.
Ma noi ci siamo.
Venendo a questioni più territoriali. Straordinario il risultato di Cecilia Strada e ottime affermazioni delle candidate e dei candidati a partire da Giorgio Gori – e di tanti altri! – .
Sono particolarmente contento per Alessandro Zan, specie in un’Europa come questa.
Ci sono persone di valore notevole che non verranno elette ma che hanno offerto un contributo determinante: GRAZIE.
A Milano città (e pure nell’area metropolitana!) grande risultato, con bella affermazione del PD (32%) e di AVSi (e forza Ilaria Salis).
Dalla città esce un quadro interessante. E si conferma quanto perfino alle regionali si era già visto.
PD e forze alla sua sinistra (e 5S) vanno vicinissime al 50%.
La destra sta inchiodata un bel po’ sotto.
Nei prossimi mesi di Milano e del suo futuro parleremo assai.
Nel frattempo, speriamo che la finiscano di raccontarcela con la storia che con posizioni nette e pure (si può dire?) radicali non si vince.
L’importante è guardare ‘fuori’, essere positivamente ossessionati dal dialogo e dall’ascolto.
Infine, guardando i dati di Milano Città, sarebbe ora che la frottola del ‘partito della ZTL’ venga abbandonata da giornalisti e commentatori del giorno dopo.