Il 20% dei lombardi più poveri dichiara appena il 6% del reddito totale della Regione, mentre il 20% più ricco ne detiene il 40%.
Dai dati pubblicati dall’osservatorio che unisce ACLI Lombarde, l’Istituto Ricerca Sociale e l’Associazione Ricerca Sociale emerge un quadro di profonde diseguaglianze, a partire da quelle di genere: le donne hanno redditi significativamente più bassi degli uomini. Poi ci sono le disuguaglianze generazionali: gli anziani presentano redditi per il 44% più elevati dei 30-45 enni, e i redditi dei lavoratori sono inferiori a quelli dei pensionati. La destra parla tanto di famiglia, ma in Lombardia chi ha figli a carico ha redditi mediamente più bassi.
Fontana ha qualcosa da dire davanti a questo quadro impietoso o continuerà a voltarsi dall’altra parte? In Consiglio Regionale non daremo tregua su questo: la ricca Lombardia non può essere la Regione capitale delle diseguaglianze.