Non possiamo girarci dall’altra parte. Non possiamo accettarlo.
Martedì, al largo di Lampedusa, l’ennesimo naufragio. L’ennesima carneficina.
Quarantasei persone morte, molte dopo giorni in mare, abbandonate senza soccorsi tempestivi.
Non è un incidente, ma il risultato di scelte politiche precise, di governi che lasciano morire uomini, donne e bambini nell’indifferenza. E la carneficina continuerà finché l’Europa non smetterà di chiudere gli occhi.
Le storie dei sopravvissuti sono un pugno nello stomaco. Un ragazzo di 18 anni, dal Camerun, ha visto morire il fratello di 12 anni. Ha chiesto aiuto. Nessuno ha risposto. Ora il suo dolore verrà archiviato come l’ennesima statistica. Ma queste sono vite spezzate, non numeri.
E il Governo italiano? Immobile. Colpevole.
Giorgia Meloni ha fallito su tutta la linea e continua a criminalizzare chi fugge da guerra e miseria.
È disumano.
Non possiamo più tollerare questa indifferenza.
Non possiamo accettare questa barbarie.