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“Sobrietà”?  No, vergogna. In occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, Regione Lombardia non prevede alcuna cerimonia ufficiale.

Nonostante le rassicurazioni rivolte all’ANPI in queste settimane e le nostre sollecitazioni nell’ufficio di presidenza del consiglio regionale registriamo con sconcerto che, né attraverso il consiglio, né attraverso la giunta, la Regione ha programmato alcun momento di celebrazione.

Peggio. Regione Lombardia arriva addirittura ad annunciare che alla manifestazione di Milano non parteciperà nessun esponente della giunta, ma sarà solo inviato il gonfalone.

Una scelta vergognosa che non fa che confermare che alla destra il 25 aprile fa paura.

La destra lombarda non è in grado di dirsi antifascista e si ostina ad ignorare che la nostra Costituzione è figlia della Resistenza e che tantissime cittadine e cittadini della Lombardia hanno dato proprio alla lotta al nazifascismo un contributo straordinario.

Ci sono comuni, come quello di Cinisello Balsamo, in cui non si possono portare le bandiere, ci sono quelli che escludono l’ANPI dalle celebrazioni (solo in Brianza se ne contano una ventina), c’è chi ignora del tutto la giornata, e perfino chi vieta di suonare “Bella Ciao”, come a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo.
Questa è la destra. Ipocrita, imbarazzata, pavida.
Lo avevamo già capito che dietro la parola “sobrietà” e quel finto perbenismo peloso, in nome del raccoglimento per la morte di Papa Francesco, c’era un obiettivo preciso: oscurare il 25 aprile.
Non glielo permetteremo. 

 

 

Pierfrancesco Majorino